Carla CANTORE
Foto - Arteterapeuta | Curatrice
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Terrae Motus

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Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile

A Matera, Capitale europea della cultura 2019
una grande mostra fotografica su mezzo secolo
di terremoti: da L’Aquila, il Belice e l’Irpinia
fino agli eventi sismici in Centro Italia

A palazzo Acito, venerdì 27 settembre
alle ore 18,30 l'inaugurazione con ingresso libero
Una questione ancora aperta. E’ un’Italia vulnerabile a essere raccontata nella grande mostra fotografica Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile che s’inaugura venerdì 27 settembre alle 18,30 negli spazi espositivi di palazzo Acito a Matera nell’ambito del programma ufficiale della Capitale europea della cultura 2019.Ad attendere il pubblico che, fino al 20 gennaio 2020 visiterà l’esposizione a palazzo Acito, una narrazione dell’ultimo mezzo secolo di terremoti e dunque delle criticità nella gestione del doposisma in Italia. A partire da L’Aquila, nel decennale del sisma che il 6 aprile 2009 la mise in ginocchio e dalla devastante sequenza di eventi sismici che fra il 2016 e il 2017 ha sbriciolato 140 paesi in quattro regioni del Centro Italia. Fino a orientare lo sguardo su quello che sono oggi territori – il Belice del 1968 e l’Irpinia e la Basilicata del 1980 – colpiti da altri violenti terremoti.
La mostra Terræ Motus vuole rappresentare un’occasione per operare una riflessione sulla mancata prevenzione del rischio e sulle problematiche della gestione del doposisma nell’intero Paese. Si è scelto in questo senso di intitolare Terræ Motus l’esposizione in omaggio alla figura di Lucio Amelio, mecenate e gallerista, che all’indomani del terremoto del 23 novembre 1980 commissionò ai più grandi artisti italiani e internazionali del tempo opere a tema, destinate a dare vita alla straordinaria collezione “Terrae Motus”, donata dallo stesso Amelio allo Stato e oggi esposta in permanenza alla Reggia di Caserta.
Ideata e curata dal giornalista Antonio Di Giacomo, la mostra si snoda attraverso 124 immagini di grande formato, realizzate da alcuni fra i più significativi autori della fotografia documentaria e fotogiornalisti in Italia.

La mostra Terræ Motus infatti nasce dal progetto di fotografia sociale e documentaria Lo stato delle cose, un osservatorio permanente sul doposisma, online da aprile 2017 su lostatodellecose.com, che è stato reso possibile dall’adesione spontanea di oltre 100 fotografi che hanno dato vita a un immenso archivio open access che supera oggi le 15 mila immagini.

E’ in virtù di tale presupposto allora che in mostra ci sarà anche questo patrimonio documentario virtuale: attraverso una serie di grandi monitor i visitatori della mostra Terræ Motus potranno sfogliare in presa diretta le centinaia di reportage online. Non solo.

In mostra ci saranno pure i documentari e i cortometraggi realizzati da alcuni filmmaker e giornalisti che hanno preso parte al lavoro di documentazione dello Stato delle cose, raccontando per esempio nel docufilm Vista mare obbligatoria di Marco Di Battista e Mario Di Vito l’esilio forzato degli sfollati dei terremoti del 2016/2017 sull’Adriatico, dove dopo tre anni negli hotel vivono tuttora 1.400 persone.

O, ancora, Immota Manet. Sinfonia per L’Aquila, il progetto video della giornalista Ilaria Romano che nella primavera del 2019 ha realizzato proprio per la mostra Terræ Motus questo docufilm che, senza filtro e in presa diretta, racconta la città com’è oggi restituendone i cicli di vita fra gli assordanti rumori dei cantieri per la ricostruzione e i silenzi nei luoghi dove le lancette dell’orologio sono rimaste ferme alla notte del 6 aprile 2009. Come le scuole, prima di tutto, visto che in dieci anni non una scuola fatta a pezzi dal terremoto è stata ricostruita e bambini e ragazzi frequentano lezioni nei Musp, i Moduli scolastici a uso provvisorio che, immaginati come temporanei, sono diventati di fatto permanenti.

La mostra Terræ Motus è un progetto realizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, insieme con l’associazione culturale La Camera del tempo e l’impresa di comunicazione CaruccieChiurazzi, con il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e la collaborazione scientifica dell’Università della Basilicata e della Sigea (Società italiana di geologia ambientale), che si sostanzierà nel periodo di apertura della mostra in una serie di occasioni di approfondimento scientifico e culturale sui temi e le emergenze dell’Italia fragile.

L’inaugurazione, venerdì 27 settembre, e gli orari e modalità di visita

L’inaugurazione della mostra Terrae Motus è in agenda nel pomeriggio di venerdì 27 settembre, alle 18,30 a palazzo Acito. A intervenire saranno Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, con il direttore generale Paolo Verri; la rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, e il prorettore Angelo Masi; il presidente della Sigea, Antonello Fiore, e Antonio Di Giacomo, curatore della mostra.

A precedere l’inaugurazione, nella mattinata del 27 settembre alle 11,30, una preview per i giornalisti. Durante la giornata inaugurale l’ingresso all’esposizione sarà gratuito.

La mostra Terrae Motus sarà poi visitabile, da sabato 28 settembre fino al 20 gennaio 2020, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 (ingresso con passaporto per Matera2019). Info su matera-basilicata2019.it e lostatodellecose.com.

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L'Opinionista: Mostra fotografica su mezzo secolo di terremoti a Matera [FOTO]

dal 9 al 20 maggio Cinzia Camela | Beyond the screen

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Giovedì 9 maggio 2019 alle ore 16.30 nelle sale al piano terra dell' Ex Ospedale di San Rocco in Piazza San Giovanni - Matera - apre la mostra personale di Cinzia Camela dal titolo "Beyond the screen" a cura di Valentina Rippa e Mario Pellegrino.

L'esposizione è promossa da Matera International Photography presieduta da Carla Cantore, con Sabap (Sopraintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Basilicata) da Mibac e Fondazione Mannajuolo_Al Blu di Prussia.

In circa 60 immagini realizzate dal 1999 ad oggi Cinzia Camela ci racconta nel suo modo intimista il mondo del cinema. Ripercorrendo il red carpet dei maggiori festival internazionali, tra Roma, Venezia e Cannes la fotografa riesce a combinare in un unico scatto l'essere e l'apparire realizzando immagini in cui sono visibili sentimenti ed emozioni dei personaggi ritratti. Il percorso della mostra restituisce una dimensione terrena dello star system, ridimensionando totalmente il punto di vista dal quale osserviamo le celebrità e i personaggi del mondo dello spettacolo. Le immagini in bianco e nero di Cinzia Camela (a parte qualche rara eccezione a colori) brillano di una luce così contrastata da concedere ai volti una profondità sconosciuta. Per un istante l'esteriorità patinata delle celebrità lascia spazio a sensazioni autentiche di commozione, di tenerezza, di allegria e di naturale bellezza.
Tra i protagonisti della mostra ritroviamo tra gli altri Kate Blanchett, Michael Keaton, Edward Norton, Isabelle Huppert, Sting, David Lynch, Mel Gibson, Sharon Stone Quentin Tarantino, Valeria Golino, Madonna, Angelina Jolie e Brad Pitt, Agnès Varda e molti altri tra registi, attori, musicisti e esponenti del cinema internazionale. Ci sono quasi tutti e in queste immagini ci appaiono più veri e se possibile anche più belli.

Biografia
Cinzia Camela vive e lavora tra le Marche e Milano. Si dedica alla fotografia sin da giovanissima; dal 1993 il suo interesse si concentra sui red carpet dei festival del cinema e nei backstage delle sfilate di moda più importanti. Tra i riconoscimenti e i premi che le sono stati assegnati: il Premio Canon 2000 per la miglior fotografia di sport della rivista Photo Italia, un oro e diversi bronzi ai Prix de la Photographie di Parigi, PX3, un secondo posto ai Photography Master Cup International Award nel 2013; è finalista ai Reinaissance Photography Prize 2013; Nel 2009 espone alla galleria "Al Blu di Prussia" - Napoli "Beyond the screen", una raccolta dei primi 10 anni di lavoro sui red carpet di Venezia e Cannes; Nel 2018 espone al Mia Photo Fair 2018 con la galleria Mario Giusti HQ -Milano

la mostra sarà visitabile fino al 20 maggio nei seguenti orari
10.00 \13.00 - 16.30\20.00 - ingresso libero

La Ricerca di Senso nelle Immagini

date » 11-09-2018 16:06

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LA RICERCA DI SENSO NELLE IMMAGINI

L’Associazione Culturale ARTIEMIELE propone la mostra fotografica “La ricerca di senso nelle immagini” presso lo SPAZIO GIOVANI - Assessorato alla Politiche giovaniliComune di Bari - via Venezia, 41 Bari.

Vernissage 11 settembre ore 18.30 – la mostra rimarrà aperta fino al 18 settembre - Orari: tutti i giorni 18:00/20:30 - sabato e domenica 11:00/13:00 e 18:00/20:30 INGRESSO LIBERO

Intervengono:
Simeone Di Cagno Abbrescia – Presidente Acquedotto Pugliese
Paola Romano – Assessore alle Politiche Giovanili, Educative e Università.
Pio Meledandri – Curatore della mostra
Alessandro Capurso – Art Director

Collaborazione del Movimento Culturale Spiragli

Nel piovoso gennaio del 2016 i ventidue fotografi Angela Mongelli, Aniello Coppola, Annarita Perna, Antonio Tevere, Carla Cantore, Carmen Milone, Chiara Loiudice, Cristina Mastrototaro, Domenico Fornarelli, Elisabetta Castoro, Emanuela Amadio, Fabrizio Cillo, Giovanna Sodano, Giuseppe Bruno, Marisa Innamorato,Maura Potì, Paolo Moretti, Rita Ostello, Rossella Mazzotta, Umberto De Palma, Vito Marzano, Yvonne Cernò ebbero la singolare occasione di essere ospitati all’interno della prestigiosa sede dell’Acquedotto Pugliese a Bari, per un’analisi visuale degli interni del Palazzo progettato da Cesare Brunetti e Duilio Cambellotti, famoso artista ed architetto romano.

Negli anni dello sperimentalismo e dell’avanguardia che contraddistinsero una buona parte del Novecento, Alfred Stieglitz per esempio, prima con Camera Work e poicon "Equivalents", aveva posto l'attenzione sullo spostamento di senso di quelle immagini che erano nate dalla semplice esclusione dal fotogramma di ogni contesto paesaggistico di terra, per orientarsi verso i cambiamenti di luci e le forme delle nuvole, inun concetto di astrazione che solo la fotografia poteva cogliere, assecondando la sua idea di allontanamento dalla realtà.

I partecipanti al Workshop partendo dai temi dominanti all’interno del maestoso Palazzo si imbattettero con le opere del grande esponente italiano dell’Art Nouveau,come ad esempio la simbolica presenza dell’acqua, Fonte di Vita, declinata sotto varie forme, e le tante espressioni grafiche, pittoriche e progettuali presenti in loco.

Nel loro percorso, i Fotografi, furono aiutati dall’artista ligure prof. Mario Cresci, ad oltrepassare le caratteristiche peculiari del luogo, per entrare in una dimensione profondamente libera e creativa in cui ogni immagine avrebbe avuto quel tanto di "artificioso e predisposto" così da orientare il senso del reale versouna fotografia il più possibile interiorizzata e soggettiva.

Come affermava lo stesso Alfred Stieglitz, le immagini “si formano dentro di noi!”






- Il sito dell'arte: La ricerca di senso nelle immagini

- bari.repubblica.it: Fotografia, l'arte del palazzo dell'Aqp di Bari in 22 scatti
- uniba.it: Mostra fotografica "La ricerca di senso nelle immagini"
- bariailoviu: La Ricerca di Senso nelle Immagini

Giornata di fotografia

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TARANTO - Domenica 26 NOVEMBRE 2017
Presso Lizzano (Ta) - Masseria Belvedere

Una giornata dedicata alla fotografia di reportage come linguaggio visuale contemporaneo.
I tre professionisti della fotografia hanno impegnato circa 90 fotografi amanti dell'arte fotografica per l'intera giornata:
Manoocher Deghati ha presentato il lavoro: Quando eravamo arabi (pubblicato da National Geographic)
Antonello Di Gennaro ha presentato il lavoro : Il sisma nel centro d'Italia un anno dopo
Carla Cantore ha presentato il lavoro: Cosa è cambiato? nella città di Matera (pubblicato su Il Fotografo)



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