La mia città Matera, il 17 ottobre del 2014 è stata scelta per rappresentare l’Europa come Capitale
Europea della Cultura nel 2019. Noi materani ci siamo ritrovati, dopo aver appoggiato la candidatura a essere invasi dai turisti. Matera è diventata una meta paragonabile a Pisa, Roma,
Venezia o altre città italiane ed europee. Cosa c’è di strano in questo? Che eravamo una piccola città, e che prima di tutto ciò il turista non esisteva. Un tempo considerati “vergogna nazionale” i Sassi erano il covo delinquenti e degli spacciatori. A noi giovani era proibito andare in giro per i Sassi; ma lo facevamo di nascosto. Il turista non esisteva, era l’artista che veniva e restava affascinato dal territorio, per la forza dell’acqua che passa sotto questa città che dicono essere “simile all’imbuto di Dante”.
Dopo essere diventati patrimonio dell’Unesco, e dopo aver prestato la location al film americano
The Passion di Mel Gibson, Matera finalmente viene ricordata, riaffiora come l’araba fenice dalle ceneri. Tuttavia, se c’è del buono in questo cambiamento, è anche vero che stiamo assistendo a una invasione perché il turista spesso non entra come osservatore attento
e rispettoso della città e dei suoi abitanti. Molto spesso, secondo la logica “del tutto o niente”, il turista della domenica approda con il pacchetto crociera solo per vedere quei famosi Sassi che nella sua memoria, prima di arrivare, erano poco più che comuni ciottoli di spiaggia.
Come quando vedo un fiore in mezzo a un campo: il mio desiderio verso il fiore è legittimo, perché un fiore è bellissimo, ma se io vado a coglierlo, lo uccido, lo perdo definitivamente. Il distacco sufficiente dall’oggetto è una forma di rispetto, e questo rispetto ci permette di amare veramente.
Con questo progetto, cerco di cogliere i diversi atteggiamenti dei turisti, le tipologie semantiche, il loro approccio al territorio, affrontandolo questo in chiave umoristica, senza dimenticare di mostrare i cambiamenti avvenuti nella mia città, a seguito di questo processo di marketing culturale.
Carla Cantore
Il punto di vista di Carla Cantore è attento e consapevole nei confronti di un fenomeno sociale e culturale di estrema importanza come quello di Matera 2019. Quella meravigliosa città del Sud, come giustamente osserva la fotografa e cittadina materana, prima del riconoscimento del titolo di Capitale europea della cultura, raramente era inserita negli itinerari turistici nazionali, ora è divenuta meta obbligata di un turismo spesso invadente e massivo. Ciò ha comportato un cambiamento radicale del paesaggio urbano che, in pochissimo tempo, ha assunto un aspetto nuovo, popolandosi di attività commerciali per la vendita di souvenir, botteghe di artigianato locale e ristoranti e bar dagli appetibili menù turistici. Tutto questo, Carla Cantore lo racconta nelle sue fotografie. Il suo sguardo pungente coglie la dinamica dell’invasione con ironia e acutezza. Non è il turista il suo soggetto principale quanto, piuttosto, il contrasto a volte stridente che lo accoglie. Da una certa prospettiva questa sequenza fotografica invita alla riflessone sui pro e contro del cosiddetto marketing territoriale e sulle sue conseguenze. Con uno sguardo sincero e disinvolto, Carla Cantore offre un’immagine interna del capoluogo lucano riscoperto solo negli ultimi anni dalle politiche culturale europee e nazionali, mostrandone un volto inedito al riparo della comunicazione turistica e istituzionale.
IL FOTOGRAFO
Michela Frontino | Redattrice
Pubblicazioni:
What has Changed? - Aamora
Cosa è Cambiato - IL FOTOGRAFO N. 297 - OTTOBRE 2017