ARTETERAPIA PER DISTURBI ALIMENTARI
L'Arteterapia permette a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare di narrarsi, di essere ascoltati, di sentirsi amati, e degni di vivere, di scoprire dimensioni fisiche dimenticate Tale percorso porterà a creare un collegamento corpo-mente che risulterà fondamentale per il processo di costruzione della propria identità. Il percorso sarà incentrato sulla realizzazione di un “Diario dei sentimenti per raccontarsi e ri-vedersi” utilizzando i medium artistici della scrittura, poesia, collage e fotografia. Tale processo creativo attiverà una ripetizione di alcuni traumi e la loro oggettivazione. Questo ricordare ed elaborare porterà un beneficio terapeutico grazie anche al dispendio di energia che l’atto creativo richiede sottraendo forza al dolore, esercitandosi nelle varie attività artistiche, così da realizzare qualcosa di materiale, simbolo del passare del tempo, che si evidenzia anche attraverso la fragilità dei materiali.
Questo avrà portato ad una maggiore attenzione nel qui-e-ora e ad avere un primo incontro con se stessi, con i propri sentimenti e vissuti, e come fototerapeutà potrò anche utilizzare la fotografia come medium artistico, in quanto la fotografia, da rappresentazione “statica”, diventa dinamica perché permette, nel qui e ora, di mettere in relazione parti e polarità differenti di noi, creando, in questo modo, un dialogo, un incontro – scontro con se stessi, di dare una voce a quelle parti che altrimenti resterebbero mute. Così si crea una narrazione diversa della storia di vita.
Tramite le fotografie sarà possibile, esprimere le proprie emozioni, cogliere, tramite l’obiettivo della macchina fotografica, i momenti e frammenti di espressione della propria rabbia, tristezza, speranza, malinconia, gioia e amore, puntandolo su se stessi, sul proprio corpo o sulla realtà che li circonda, aiutandoli a comunicare quando non troveranno le parole.
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Questo avrà portato ad una maggiore attenzione nel qui-e-ora e ad avere un primo incontro con se stessi, con i propri sentimenti e vissuti, e come fototerapeutà potrò anche utilizzare la fotografia come medium artistico, in quanto la fotografia, da rappresentazione “statica”, diventa dinamica perché permette, nel qui e ora, di mettere in relazione parti e polarità differenti di noi, creando, in questo modo, un dialogo, un incontro – scontro con se stessi, di dare una voce a quelle parti che altrimenti resterebbero mute. Così si crea una narrazione diversa della storia di vita.
Tramite le fotografie sarà possibile, esprimere le proprie emozioni, cogliere, tramite l’obiettivo della macchina fotografica, i momenti e frammenti di espressione della propria rabbia, tristezza, speranza, malinconia, gioia e amore, puntandolo su se stessi, sul proprio corpo o sulla realtà che li circonda, aiutandoli a comunicare quando non troveranno le parole.
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